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giovedì 7 giugno 2012

Targa in ricordo di Mario Merelli

A Mario
Tu stesso eri montagna,
un gigante di pietra
col cuore bambino
e una calma antica
e la voce profonda
di una vallata.
Un volto di uomo
scavato nella roccia:
impossibile dire
dove l'uomo finiva
e in quale frammento
iniziasse la roccia.
Non piangete:
Mario non è caduto:
le montagne non cadono mai.
Di quando in quando
lasciano rotolare un sasso,
per permettere a noi
(gente di poca fede)
di alzare lo sguardo.
Loro invece
se ne stanno fisse lassù,
tra orizzonti infiniti
e voli di aquile
(e nubi e tempeste)
a parlare col cielo.
Ettore

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