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mercoledì 26 agosto 2015

Test QUECHUA Cappellino uomo ARPENAZ 100


Il mio cappello storico, cade a pezzi,per ovvie esigenze ho dovuto sostituirlo in parte. 
Ho trovato il cappello "QUECHUA Cappellino uomo ARPENAZ 100", devo dire che non mi ha convinto subito, ma ho voluto dargli una possibilità.
Non è di cotone, io ho una forte sudorazione nelle mie attività, e un cappello sintetico non mi convinceva.
Ho effettuato alcuni test dopo averlo acquistato, sotto il sole cocente è ottimo non lascia sudare più del cotone e non da fastidio, accaldando ulteriormente la testa;  
Ho provato questo cappello sotto l'acqua, non si inzuppa, ha un solo strato al contrario di altri cappelli di cotone, si inumidisce, ma non bagna la testa. asciuga molto rapidamente.
Ottimo anche il laccio antivento, spesso mi volano via i cappelli per il troppo vento in quota.
Falde larghe che proteggono bene il collo dal sole e aumentano la visibilità anche frontalmente al sole.
Approvato.

Soundscape (2013)

venerdì 21 agosto 2015

Domenica 23 Agosto Concerto al rifugio Orsi

DOMENICA 23 AGOSTO ORE 12.00
APPUNTAMENTO CON LA MUSICA
AL RIFUGIO ORSI

Quando camminare nella natura si coniuga con la meravigliosa potenza delle note musicali il risultato non può che essere straordinario: è quindi un appuntamento con la grande musica da non perdere, quello di domenica 23 agosto, alle ore 12, con l'ensemble Euphonia, per il concerto che si terrà al Rifugio "Ezio Orsi" ai piedi dell'Ebro, a Salogni frazione  di Fabbrica Curone.  L'evento è eccezionale perché per la prima volta la provincia di Alessandria ospita un concerto in quota, come  da anni succede sul Monviso o nelle Dolomiti.  "Le Quattro stagioni al rifugio", questo il titolo dell'evento, avrà un solista d'eccezione, il violinista Vittorio Marchese e sarà diretto dal Maestro Andrea Albertini. Il programma che, come recita lo stesso titolo, prevede l'esecuzione delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi , sarà una sorta di viaggio evocativo di cieli e paesaggi, un percorso nella natura, con la guida della musica, in uno scenario davvero singolare, un'oasi di prato tra i faggi del monte Ebro e il silenzio magico che solo la montagna sa offrire. Sì, perché di montagna si tratta: infatti si trova a circa 1400 metri il sito che i musicisti, con i loro strumenti in spalla, e i partecipanti all'evento raggiungeranno a piedi dopo una magnifica passeggiata di circa mezz'ora dalla località Stalle di Salogni. Il tempo giusto per prepararsi a gustare le emozioni con cui  Vivaldi ha saputo dipingere le stagioni dell'anno: il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie, i lampi e i tuoni di un temporale primaverile, i toni accesi e violenti, esplosivi  dell'estate, il clima trasognato e sereno della vendemmia autunnale e i ritmi concitati della caccia, il vento gelido e la pioggia dell'inverno.
Saranno le magiche note del violinista Vittorio Marchese, artista tortonese, a guidare gli ascoltatori in un viaggio emozionale veramente unico.

 

Diplomatosi diciottenne con il massimo dei voti presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano sotto la guida di Osvaldo Scilla,si è perfezionato con Vadim Brodsky, Salvatore Accardo e Franco Gulli. Vincitore di numerosi concorsi violinistici (nel '85 il "Curci" di Napoli; nel '86 premio speciale al "Paganini" di Genova per la migliore esecuzione della Ciaccona di Bach; ecc.), ha iniziato giovanissimo un'intensa attività concertistica come solista nelle maggiori città Italiane ed Europee ("Salle Gaveau" e "Salle de l'Université" di Parigi, Auditorium nazionale di Madrid, "Auditorium Borusan" di Istanbul, "Accademia F. Liszt" di Budapest, Sala "Smetana" di Praga, Auditorium della Radio di Lugano, Sala "Verdi" e Teatro "Alla Scala" di Milano, Teatro "Carlo Felice" di Genova, Teatro Comunale di Bologna, Teatro "La Fenice" di Venezia, Teatro "San Carlo" di Napoli) riscuotendo vivaci apprezzamenti sia da parte del pubblico che dalla critica specializzata che lo ha definito "..sicuramente una delle più interessanti realtà del violinismo italiano." (concerto di Beethoven in Sala Verdi a Milano con l'orchestra Cantelli, Corriere della Sera). Attivo anche in ambito cameristico, è stato violino del "Trio Chagall" (con il violoncellista Luca Fiorentini già primo violoncello dell'orchestra del Teatro "Alla Scala" e con il pianista Paolo Gilardi), con il quale, dopo il premio al XV Concorso internazionale di Caltanissetta.
Ha inciso l'integrale dei trii di Shostakovic e Bloch, preparati sotto la guida di Mistislav Rostropovic. Dal 2012 è il primo violino del "Quartetto di Torino".
Invitato come primo violino ospite da gran parte delle orchestre italiane (Scala, RAI e Angelicum di Milano, Opera di Roma, Comunali di Cagliari e Sassari, RAI di Napoli, Camerata Strumentale Città di Prato ecc.) nel 1992 ha fondato con il direttore Massimo De Bernart l'Orchestra Sinfonica di Savona, con la quale, per quindici anni, ha collaborato come primo violino e solista.
Dall'autunno 2007 collabora come preparatore con l'orchestra J.Futura di Trento sotto la direzione artistica del direttore Maurizio Dini Ciacci. Dall'età di vent'anni è stato docente ai Conservatori di Milano e Torino. È titolare di cattedra presso il Conservatorio "N. Paganini" di Genova. Tiene regolarmente masterclasses per istituzioni private ed altri Conservatori. Suona un violino Pietro Guarneri II del 1730. Il prossimo ottobre suonerà nella Sala Nervi a Roma per il Santo Padre Papa Francesco.
L'ensemble suonerà in acustico, nel prato antistante il rifugio.  Seguirà una degustazione di prodotti del territorio.
Quello di domenica sarà un viaggio evocativo, in uno dei luoghi più suggestivi tra Piemonte e Liguria, immersi nella natura incontaminata. Davvero da non perdere.



sabato 15 agosto 2015

1 Hour of Epic Celtic Music - Tartalo Music

Ghiaccio azzurro vivo


​Ste e Bi stavano camminando ai bordi dell'Aletch Glaceer dopo una notte insonne passata sotto un sasso per l'incessante pioggia, quando apparve una enorme grotta di ghiaccio, grossa quanto una casa; di un ghiaccio talmente azzurro che ti lascia a bocca aperta a contemplarlo per capire la sua natura.
Stefano disse:"Avremmo potuto dormire qui sotto stanotte, invece di quell'angusto buco scomodo e scivoloso..."​,
Bi: "Non lo so, non mi ispira fiduc..." e un tremendo boato fece crollare la grotta davanti ai loro occhi...

lunedì 3 agosto 2015

Chi vive

Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina.

Luigi Pirandello

Gente

La gente non è cattiva, mia cara. È idiota, il che è ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza.

Carlos Ruiz Zafón
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